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Vogliamo parlare ancora della gestione separata? | Della gestione separata e degli ordini professionali

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Forum: Italian
Topic: Vogliamo parlare ancora della gestione separata?
Poster: Sandra Bertolini
Post title: Della gestione separata e degli ordini professionali

Il collega fa riferimento a una proposta di due legislature fa, che non ha avuto alcun seguito. Il testo si basava su una vecchia proposta delle associazioni di categoria presentata in più legislature a partire dagli anni Ottanta. Di ordini non se ne istituiscono più da decenni, in quanto non conformi alla normativa UE sulla libera circolazione delle persone e sulla libera concorrenza.

In Italia continuano a esistere gli ordini che fanno riferimento alle professioni che garantiscono diritti costituzionali, quali il diritto alla difesa e il diritto alla salute. Qualora non siano toccati diritti costituzionali, anche l’appartenenza a un ordine non costituisce un requisito per l’esercizio della professione, lo ha stabilito la Cassazione a più riprese, intervenendo su ricorsi dell’Ordine dei commercialisti contro professionisti che svolgevano attività di consulenza fiscale.

Nel nostro settore l’albo avrebbe ragione di esistere solo a livello giudiziario, poiché in quel contesto il traduttore/interprete contribuisce al diritto alla difesa dell’imputato.

Dal 2013 in Italia tutte le professioni intellettuali non organizzate in ordini e collegi sono disciplinate dalla legge 4 del 14 gennaio 2013 ( [url removed] ), la quale non istituisce tutele o barriere d’accesso particolari, ma fornisce degli strumenti per orientare il committente dei servizi professionali, quali l’attestato di competenza rilasciato da associazioni che soddisfano determinati requisiti (fra i quali l’adozione di un codice deontologico vincolante in linea col Codice del consumo) e la certificazione di terza parte.

Si tratta di marchi che intendono orientare il committente che desidera operare una scelta consapevole e ottenere un servizio di qualità. È un concetto del tutto nuovo rispetto a quello dei vecchi ordini che si limitano a tenere l’elenco di coloro che hanno studiato una determinata materia, un concetto che tiene conto della necessità di aggiornamento continuo e dei diversi percorsi formativi in entrata, nonché della domanda di servizi professionali sempre più specializzati e interdisciplinari.

Le associazioni professionali e le relative forme di aggregazione stanno cercando di “inoculare” i principi della legge 4/2013 nella legislazione vigente, ad esempio chiedendo un trattamento previdenziale in linea con quanto previsto per le altre professioni. Il percorso da fare è ancora lungo e tortuoso, soprattutto in questi tempi di crisi economica dove i governi non accettano proposte che non siano a costo zero. Le associazioni e relative forme aggregative, non sono enti di diritto pubblico, ma di diritto privato. Perciò l’incisività delle loro azioni dipende in larga misura dai contributi e dal lavoro volontario dei propri associati.

Per quanto riguarda la questione della gestione separata, non tutte le azioni che vengono fatte vengono inserite sul sito di AITI (e faccio qui riferimento a quanto riportato dalla collega Sabine Schmidt all'inizio di questo thread), in quanto in realtà sono stati interpellati avvocati specializzati in materia per capire se fosse ad esempio possibile intervenire con un ricorso. Sfortunatamente la questione sembra che possa essere risolta solo a livello normativo e non a livello giudiziario. Si è parlato anche con specialisti circa l'opportunità della creazione di una cassa previdenziale per traduttori e interpreti, ma non è una soluzione praticabile. Ciò nonostante sono stati fatti ulteriori passi per capire altre possibili strade di intervento.

Questo solo per dire (e ribadire) che le associazioni si basano su volontari che dedicano tantissimo tempo ed energie alla difesa della categoria e della professione in generale e anche se non tutto quello che viene fatto, viene pubblicizzato o sbandierato sul sito, posso garantire che non mancano i colloqui con politici, gli incontri con altre associazioni professionali (a livello nazionale e internazionale), gli scambi con professionisti per trovare nuove sinergie e soluzioni in merito ai diversi aspetti della nostra vita professionale.

Di questo e altro si discute solitamente con i soci durante le Assemblee nazionali.

Un saluto e buon lavoro a tutti

Sandra


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