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Il pericolo della "web-tax"

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Forum: Italian
Topic: Il pericolo della "web-tax"
Poster: mariant

Avete sentito? Un emendamento della legge finanziaria (ora chiamata "legge di stabilità", ma io sono una purista, diciamo pane al pane!) approvato nei giorni scorsi potrebbe creare diversi problemi a noi traduttori e alle aziende che ci forniscono beni e servizi.
Si tratta della cosiddetta "web-tax" (altro nome evocativo che dovrebbe... distogliere la nostra attenzione dalla parola italiana "tassa"), secondo la quale le imprese italiane saranno obbligate ad acquistare servizi del commercio elettronico solo da aziende che hanno una p.Iva italiana.

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Pare che questo emendamento sia mirato a evitare che le multinazionali del web incassino dai clienti italiani senza "lasciare nulla" qui, avendo le sedi oltre confine (in realtà, la gran parte di tali multinazionali ha già una p.iva italiana, vedi Amazon).

Il problema si presenterebbe però in modo eclatante per noi traduttori che spesso acquistiamo software, corsi, iscrizioni e servizi vari da aziende estere. Pensiamo ai produttori di CAT o dizionari, allo stesso Proz.com...
Quante di queste aziende avranno la convenienza e l'interesse ad aprire una p.iva italiana? Se i loro clienti italiani sono pochi, non credo che succederà...
E allora cosa dovremmo fare? Rinunciare ai servizi che ci servono?

L'altro aspetto che confuta il nome "tecnologico" dato a questa legge è il fatto che il pagamento per questi acquisti deve avvenire "esclusivamente tramite lo strumento del bonifico bancario o postale, ovvero con altri strumenti di pagamento idonei a consentire la piena tracciabilità delle operazioni e la conoscibilità della partita IVA del beneficiario".

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Sono alquanto sconcertata...
Cosa ne pensate?

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