Forum: Italian
Topic: Qualcuno scrive sulla sfortuna di nascere traduttori
Poster: Elisa Comito
Post title: Il traduttore letterario è un autore, non un esecutore
[quote] Giles Watson wrote:
Non intendevo mettere in discussione lo status giuridico del traduttore ma rimane comunque utile distinguere tra l'"Autore dell'Opera" (Chopin, Sepúlveda) e l'"autore di una possibile esecuzione dell'Opera" (Pollini, Carmignani).
[/quote]
È proprio questo il punto, Giles! Il traduttore letterario è autore (la traduzione è un'opera diversa rispetto a quella di partenza), non un esecutore. L'interpretazione è solo una delle componenti della traduzione letteraria, una parte del processo creativo che porterà alla nascita di una nuova opera. Una persona può essere in grado di interpretare in modo eccellente un romanzo ma non di tradurlo (o non di tradurlo in forma letteraria, magari può ispirarsi per creare altre opere).
La traduzione è un'opera letteraria che prima della sua creazione non esiste, proprio come il film "Il Gattopardo" di Visconti è un'opera nuova e non "una possibile esecuzione" del romanzo "il Gattopardo". Senza l'apporto creativo del regista non sarebbe mai potuta venire al mondo. "Il mondo alla fine del mondo" di Ilide Carmignani è un'opera diversa rispetto a "Mundo del fin del mundo" di Luis Sepulveda, che volendo possiamo considerare l'"opera genitrice" (proprio come ognuno di noi è una creatura diversa dai propri genitori), con la differenza che per "generare" ha bisogno che un traduttore letterario metta al suo servizio la propria creatività.
Il fatto che tra film e romanzo, o tra romanzo spagnolo e romanzo italiano, ci sia un legame inscindibile, non cambia il fatto che sono opere diverse. Lo stesso accadrebbe se dal romanzo facessero un'opera a fumetti.
Lo status giuridico deriva e non è indipendente dal processo di creazione delle opere. Non per niente la legge distingue tra gli autori (tra cui scrittori, giornalisti, traduttori, registi, musicisti, pittori, scultori, ecc. che hanno appunto i "diritti d'autore") e gli artisti interpreti ed esecutori (es. interpreti musicali, attori, ballerini) che godono di "diritti connessi". Pollini sicuramente incassa i diritti connessi, Carmignani incassa i diritti d'autore (che non bisogna confondere con le percentuali sulle vendite, poiché in certi casi la legge prevede che i diritti d'autore patrimoniali possano essere ceduti in cambio di una cifra forfettaria e non sotto forma di percentuali).
È molto importante chiarire questi concetti per arrivare a una corretta comprensione del lavoro e del ruolo dei traduttori letterari (nonché, lo ripeto, per evitare di applicare al proprio lavoro un regime contrattuale e/o fiscale errato)!
Io faccio sia traduzioni letterarie sia traduzioni "tecniche" (anche su questo termine ci sarebbe molto da dire, spesso si incorre in generalizzazioni pericolose) e sono perfettamente cosciente di svolgere attività diverse, anche se hanno uno strumento in comune: la lingua (ma che va usato insieme a strumenti diversi).
Il lavoro del traduttore presuppone competenze (e implica problematiche) molto diverse a seconda del tipo di traduzione.
Topic: Qualcuno scrive sulla sfortuna di nascere traduttori
Poster: Elisa Comito
Post title: Il traduttore letterario è un autore, non un esecutore
[quote] Giles Watson wrote:
Non intendevo mettere in discussione lo status giuridico del traduttore ma rimane comunque utile distinguere tra l'"Autore dell'Opera" (Chopin, Sepúlveda) e l'"autore di una possibile esecuzione dell'Opera" (Pollini, Carmignani).
[/quote]
È proprio questo il punto, Giles! Il traduttore letterario è autore (la traduzione è un'opera diversa rispetto a quella di partenza), non un esecutore. L'interpretazione è solo una delle componenti della traduzione letteraria, una parte del processo creativo che porterà alla nascita di una nuova opera. Una persona può essere in grado di interpretare in modo eccellente un romanzo ma non di tradurlo (o non di tradurlo in forma letteraria, magari può ispirarsi per creare altre opere).
La traduzione è un'opera letteraria che prima della sua creazione non esiste, proprio come il film "Il Gattopardo" di Visconti è un'opera nuova e non "una possibile esecuzione" del romanzo "il Gattopardo". Senza l'apporto creativo del regista non sarebbe mai potuta venire al mondo. "Il mondo alla fine del mondo" di Ilide Carmignani è un'opera diversa rispetto a "Mundo del fin del mundo" di Luis Sepulveda, che volendo possiamo considerare l'"opera genitrice" (proprio come ognuno di noi è una creatura diversa dai propri genitori), con la differenza che per "generare" ha bisogno che un traduttore letterario metta al suo servizio la propria creatività.
Il fatto che tra film e romanzo, o tra romanzo spagnolo e romanzo italiano, ci sia un legame inscindibile, non cambia il fatto che sono opere diverse. Lo stesso accadrebbe se dal romanzo facessero un'opera a fumetti.
Lo status giuridico deriva e non è indipendente dal processo di creazione delle opere. Non per niente la legge distingue tra gli autori (tra cui scrittori, giornalisti, traduttori, registi, musicisti, pittori, scultori, ecc. che hanno appunto i "diritti d'autore") e gli artisti interpreti ed esecutori (es. interpreti musicali, attori, ballerini) che godono di "diritti connessi". Pollini sicuramente incassa i diritti connessi, Carmignani incassa i diritti d'autore (che non bisogna confondere con le percentuali sulle vendite, poiché in certi casi la legge prevede che i diritti d'autore patrimoniali possano essere ceduti in cambio di una cifra forfettaria e non sotto forma di percentuali).
È molto importante chiarire questi concetti per arrivare a una corretta comprensione del lavoro e del ruolo dei traduttori letterari (nonché, lo ripeto, per evitare di applicare al proprio lavoro un regime contrattuale e/o fiscale errato)!
Io faccio sia traduzioni letterarie sia traduzioni "tecniche" (anche su questo termine ci sarebbe molto da dire, spesso si incorre in generalizzazioni pericolose) e sono perfettamente cosciente di svolgere attività diverse, anche se hanno uno strumento in comune: la lingua (ma che va usato insieme a strumenti diversi).
Il lavoro del traduttore presuppone competenze (e implica problematiche) molto diverse a seconda del tipo di traduzione.