Forum: Italian
Topic: Italia sì Italia no
Poster: Bruno Depascale
Post title: Grazie a tutti per i vostri input
[quote] Tom in London wrote:
Ma non sarebbe meglio rimanere in Italia e impegnarti, nei modi possibili, per migliorarla? L'Italia è piena di talenti e brava gente che sono la sua risorsa più importante. E' una paese di cui conosco i pregi e difetti, e per il quale io tifo, ma non migliorerà se gente come te se ne va via. [/quote]
Grazie Tom, sicuramente hai ragione, per migliorare il nostro Paese noi giovani non dovremmo fare le valigie ma restare qui e cercare di migliorarlo. Ma il punto è proprio questo, come migliorare il proprio paese e la propria condizione se lo Stato e/o l’economia ti sbarra la strada?
[quote] Angie Garbarino wrote:
Lo so, mi dirai, la Spagna ha molto problemi, vero, però un traduttore i clienti se li porta nel computer, quindi, io ritengo una scelta del genere un buon compromesso per pagare un fisco più equo, e non allontanarsi troppo, certo Tom ha ragione Cina, India sono scelte forse migliori (specie a 28 anni), ma un po' radicali...
Però attenzione, la cittadinanza italiana ti resta, ma devi ASSOLUTAMENTE prendere la residenza per lavorare legalmente in un altro paese,e iscriverti all'AIRE. [/quote]
Grazie mille per il tuo suggerimento Angie, quindi posso chiederti se tu vivi in Spagna o in Italia alla fine? Perché non ho capito bene se per aprire un’azienda all’estero poi bisogna viverci fisicamente in quel Paese oppure no.
[quote]Chiara Deaglio wrote:
Anch'io ho intrapreso da poco questa professione, e anch'io sono rimasta scottata dal pagamento dei contributi INPS, che per gli iscritti alla gestione separata è attualmente al 27,72%, ma che l'anno prossimo (ho appena ricevuto la bella notizia dal mio commercialista) sarà aumentata al 33%!!! Cioè un terzo di quel poco che guadagno se ne andrà di soli contributi, per una pensione che forse non prenderò MAI, e poi ci sono le tasse da pagare.
Per me le cose andranno sempre peggio, almeno per altre due generazioni, e ciò per un motivo semplicissimo, di cui non si parla molto spesso: lo Stato non potrà diminuire affatto la pressione fiscale nel breve-medio termine, e anzi dovrà semmai aumentarla perché mentre scriviamo e leggiamo, proprio ora, il debito pubblico (che costringe lo Stato a tartassarci, per pagare gli enormi interessi) aumenta inesorabilmente. Giorno e notte. Sempre di più. [/quote]
Grazie Chiara,
a me è proprio questa deriva che preoccupa. Non voglio essere pessimista, ma ho il vago sospetto che si stia consumando l’ultimo atto del fallimento di questo Stato, e i telegiornali e i politici cercano di tenerci buoni. Le tasse continueranno ad aumentare, i consumi a scendere e i giovani avranno sempre meno opportunità di lavoro...
[quote] Ilaria Feltre wrote:
I paesi lontani possono magari avere sistemi più vantaggiosi sotto punti di vista diversi, ma non dimenticare che restando nell'Unione Europea avresti il vantaggio di non dover richiedere visti e di essere ancora relativamente vicino a casa. In questo modo potresti mantenere la cittadinanza italiana, ma dovresti risultare comunque residente (ovvero avere un domicilio) nel paese in questione per poter usufruire del suo sistema burocratico e fiscale.
Per quanto riguarda la pensione... Potresti considerare altre alternative, come ad esempio pensioni private, oppure investire in immobili. Ciò ti darebbe più libertà di movimento. [/quote]
Grazie Ilaria,
In effetti pensavo comunque di rimanere nell’ambito UE. Grazie anche per avere sottolineato un aspetto chiave: la libertà di movimento. È vero che in UE c’è la libera circolazione, ma a che serve questa libera circolazione se poi uno è obbligato a versare i contribuiti pensionistici allo stato di appartenenza, senza poter scegliere del proprio futuro?
Comunque, non ho capito bene una cosa. Se una volta aperta un’azienda all’estero si può decidere di non versare somme per nessuna forma pensionistica statale e optare per un piano pensione privato.
Insomma, se apro un’azienda all’estero, che so in Inghilterra, lì non mi verrà chiesto di versare alcuna somma per la pensione, giusto? E se invece apro un’azienda in Inghilterra, potrò mantenere la residenza in Italia, ma dovrò effettuare comunque i versamenti INPS sui guadagni che dichiaro in Italia? Insomma è un po’ complicato e le domande sono tante. Sicuramente continuerò ad informarmi bene al riguardo...
[Edited at 2013-06-16 09:28 GMT]
Topic: Italia sì Italia no
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[quote] Tom in London wrote:
Ma non sarebbe meglio rimanere in Italia e impegnarti, nei modi possibili, per migliorarla? L'Italia è piena di talenti e brava gente che sono la sua risorsa più importante. E' una paese di cui conosco i pregi e difetti, e per il quale io tifo, ma non migliorerà se gente come te se ne va via. [/quote]
Grazie Tom, sicuramente hai ragione, per migliorare il nostro Paese noi giovani non dovremmo fare le valigie ma restare qui e cercare di migliorarlo. Ma il punto è proprio questo, come migliorare il proprio paese e la propria condizione se lo Stato e/o l’economia ti sbarra la strada?
[quote] Angie Garbarino wrote:
Lo so, mi dirai, la Spagna ha molto problemi, vero, però un traduttore i clienti se li porta nel computer, quindi, io ritengo una scelta del genere un buon compromesso per pagare un fisco più equo, e non allontanarsi troppo, certo Tom ha ragione Cina, India sono scelte forse migliori (specie a 28 anni), ma un po' radicali...
Però attenzione, la cittadinanza italiana ti resta, ma devi ASSOLUTAMENTE prendere la residenza per lavorare legalmente in un altro paese,e iscriverti all'AIRE. [/quote]
Grazie mille per il tuo suggerimento Angie, quindi posso chiederti se tu vivi in Spagna o in Italia alla fine? Perché non ho capito bene se per aprire un’azienda all’estero poi bisogna viverci fisicamente in quel Paese oppure no.
[quote]Chiara Deaglio wrote:
Anch'io ho intrapreso da poco questa professione, e anch'io sono rimasta scottata dal pagamento dei contributi INPS, che per gli iscritti alla gestione separata è attualmente al 27,72%, ma che l'anno prossimo (ho appena ricevuto la bella notizia dal mio commercialista) sarà aumentata al 33%!!! Cioè un terzo di quel poco che guadagno se ne andrà di soli contributi, per una pensione che forse non prenderò MAI, e poi ci sono le tasse da pagare.
Per me le cose andranno sempre peggio, almeno per altre due generazioni, e ciò per un motivo semplicissimo, di cui non si parla molto spesso: lo Stato non potrà diminuire affatto la pressione fiscale nel breve-medio termine, e anzi dovrà semmai aumentarla perché mentre scriviamo e leggiamo, proprio ora, il debito pubblico (che costringe lo Stato a tartassarci, per pagare gli enormi interessi) aumenta inesorabilmente. Giorno e notte. Sempre di più. [/quote]
Grazie Chiara,
a me è proprio questa deriva che preoccupa. Non voglio essere pessimista, ma ho il vago sospetto che si stia consumando l’ultimo atto del fallimento di questo Stato, e i telegiornali e i politici cercano di tenerci buoni. Le tasse continueranno ad aumentare, i consumi a scendere e i giovani avranno sempre meno opportunità di lavoro...
[quote] Ilaria Feltre wrote:
I paesi lontani possono magari avere sistemi più vantaggiosi sotto punti di vista diversi, ma non dimenticare che restando nell'Unione Europea avresti il vantaggio di non dover richiedere visti e di essere ancora relativamente vicino a casa. In questo modo potresti mantenere la cittadinanza italiana, ma dovresti risultare comunque residente (ovvero avere un domicilio) nel paese in questione per poter usufruire del suo sistema burocratico e fiscale.
Per quanto riguarda la pensione... Potresti considerare altre alternative, come ad esempio pensioni private, oppure investire in immobili. Ciò ti darebbe più libertà di movimento. [/quote]
Grazie Ilaria,
In effetti pensavo comunque di rimanere nell’ambito UE. Grazie anche per avere sottolineato un aspetto chiave: la libertà di movimento. È vero che in UE c’è la libera circolazione, ma a che serve questa libera circolazione se poi uno è obbligato a versare i contribuiti pensionistici allo stato di appartenenza, senza poter scegliere del proprio futuro?
Comunque, non ho capito bene una cosa. Se una volta aperta un’azienda all’estero si può decidere di non versare somme per nessuna forma pensionistica statale e optare per un piano pensione privato.
Insomma, se apro un’azienda all’estero, che so in Inghilterra, lì non mi verrà chiesto di versare alcuna somma per la pensione, giusto? E se invece apro un’azienda in Inghilterra, potrò mantenere la residenza in Italia, ma dovrò effettuare comunque i versamenti INPS sui guadagni che dichiaro in Italia? Insomma è un po’ complicato e le domande sono tante. Sicuramente continuerò ad informarmi bene al riguardo...
[Edited at 2013-06-16 09:28 GMT]