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Siete contenti del vostro lavoro di traduttori? | ...

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Forum: Italian
Topic: Siete contenti del vostro lavoro di traduttori?
Poster: Gianluca Attoli
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Io sono "un giovane" (29 anni) e sono felicissimo di questo lavoro, penso spesso che non potrei fare altro e non potrei trovare di meglio. Mi ci dedico con molta cura perché ci tengo davvero a "tenermelo" il più possibile. Sono contentissimo sia dal punto di vista economico, sia della professione di per sé. Mi sento fortunatissimo e onestamente non avverto per niente il "brutto momento" e le difficoltà del mestiere. Sarà l'entusiasmo della tenera età, o più probabilmente il fatto che sono cresciuto in una famiglia che ha sempre, e serenamente, fatto quadrare i conti con il solo stipendio, poi sola pensione, di mio padre (15.000 euro l'anno in tre, con auto e fino a qualche anno fa, mutuo), e mi fa un po' inorridire chi pur fatturandone 40/50.000 l'anno, è tutto un però, e "i benefit... le ferie... una volta guadagnavo meglio... è un brutto momento". A me non sembra vero di guadagnare quello che guadagno, anche se è vero che non ho molte spese (ho il mutuo e le spese del condominio, ma non ho figli né automobili).

Non mi manca il contatto umano - però convivo con la mia fidanzata, anch'essa traduttrice, e sono una persona comunque molto riservata e non tanto "social" - e per me non c'è "benefit" più grosso che non avere capi né colleghi, né dover uscire tutti i giorni agli stessi orari con sole, pioggia e neve, e stare lontano da casa, cioè in certa misura dalla mia vita "vera" per vendere il mio tempo in un posto che non mi appartiene, che sia l'ufficio o il negozio o la fabbrica. Il lavoro dipendente mi sembra così pieno di problemi e disagi che non cambierei nemmeno se facessi la fame. Delle ferie intese come blocco di tempo libero mi frega poco e nulla, poiché penso che siano un'abitudine "impiegatizia" al divertimento che poco mi appartiene, e onestamente mi importa poco anche della malattia. Se ho l'influenza sto a letto e per quel paio di giorni, se proprio sono così ottenebrato da non riuscire a lavorare e non me la sento di rifiutare lavori, mi aiuta la mia fidanzata, o li rifiuto. Se capitasse qualche problema più grave e debilitante e più a lungo termine... pazienza, si vedrà. Non concepisco di frustrarmi con un lavoro che non mi piace solo per essere più tranquillo per un eventuale "malattia grave" che magari mai capiterà.

[Modificato alle 2013-11-20 09:12 GMT]

[Modificato alle 2013-11-20 10:38 GMT]

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